ESPRESSI NELLA POSTA MILITARE

 

ESPRESSI NELLA POSTA MILITARE

(corrispondenze da e per i militari)




Il servizio postale nel Regno d'Italia ha sempre previsto delle agevolazioni per l'inoltro della posta dei militari.


Ora si deve distinguere quelle che sono le agevolazioni per i militari intesi come persone fisiche da quelle per i comandi militari intesi come uffici/enti per cui venivano equiparati agli altri organi/enti dello Stato, ma che qui non tratteremo.( vedi franchigie in espresso)


I militari di truppa godevano anche in tempo di pace di una riduzione sulla tassa per le lettere e le cartoline a loro inoltrate. Tale agevolazione valeva solo per lettere primo porto senza servizi accessori aggiunti. Il superamento del primo porto oppure l'aggiunta di servizi accessori quali la raccomandazione, l'espresso o l'assicurata facevano venir meno il diritto all'agevolazione.


La franchigia Militare


La franchigia militare ossia la possibilità di spedire lettere o cartoline senza affrancatura fu concessa per la prima volta nel 1896 durante la campagna di Abissinia (Regio Decreto n.18 del 23 gennaio 1896) e ancora per la guerra di Libia. Sino ad allora ai militari era concessa una riduzione per la posta a loro indirizzata mentre per quella da loro inviata non era prevista nessuna agevolazione.


Con la prima guerra Mondiale i militari poterono corrispondere con i loro cari mediante apposite cartoline in franchigia distribuite in numero limitato e che potevano essere spedite solo in via ordinaria (introdotte con regio decreto n.686 del 23/5/1915). Esse dovevano recare il bollo del Comando di appartenenza ed essere inoltrate tramite uffici di Posta Militare o tramite uffici postali delle navi militari. L'aggiunta di servizi quale la raccomandazione o il servizio espresso determinavano la perdita al diritto della franchigia. Resta inteso che i militari potevano inviare lettere o cartoline sia in raccomandata che in espresso utilizzando la Posta Militare pagando l'affrancatura dovuta e senza applicazione di alcuna agevolazione anche se in porto semplice.


La corrispondenza inviata dai militari via Posta Militare non affrancata veniva tassata a destino per il porto semplice.



La corrispondenza inviata ai militari (sia di truppa che ufficiali) impegnati in zona di guerra poteva essere spedita in tariffa ridotta ( metà tariffa) purché fosse inviata in via ordinaria e in primo porto di peso.

Non era ammessa la posta in raccomandata e in assicurata ed erano tassativamente ( e con più richiami fatti dalle autorità affinché si vigilasse sul rispetto di tale norma) vietati gli invii in espresso.



Circolare n. 15 del maggio 1915 “Istruzioni per gli uffici civili, in rapporto ai servizi affidati agli uffici postali militari”


7- La consegna per espresso delle corrispondenze dal Paese per l'Esercito in campagna è limitata soltanto a quella ufficiale: perciò gli uffici dovranno sconsigliare il pubblico dallo spedire espressi a militari ed assimilati appartenenti a reparti dell'Esercito mobilitati in campagna, ovvero imbarcati sulle R.R. Navi. Qualora ne trovassero nelle buche d'impostazione, vi daranno corso come una corrispondenza ordinaria qualunque, astenendosi dall'annullare il francobollo espresso”



Visto il mancato rispetto della consegna si arrivò a minacciare gli addetti postali che avessero accettato e obliterato lo speciale francobollo per espresso, di vederselo addebitato come sanzione.

















3/1/1918. Cartolina in franchigia per la corrispondenza del Regio Esercito.
Correttamente a quanto previsto dalle normative la cartolina non poté fruire del porto cartolina in franchigia in quanto inoltrata con il servizio accessorio dell'espresso. Questa restrizione è valida a prescindere da chi sia il mittente militare di truppa/sottufficiale o ufficiale, come nel nostro caso (Tenente).
Correttamente affrancata per 10 cent, tariffa cartolina per l'interno, e 25 cent, tassa per il servizio espresso. Annullati con timbro della Posta Militare – 35^ Divisione . Timbro di arrivo a destinazione ad Arena Po in data 5 gennaio 1918. Timbro della censura.










27/8/1917. Lettera inoltrata da militare con aggiunto servizio di espresso. La lettera fu inoltrata tramite la Posta Militare 51, come si evince dai timbri annullatori, e fu correttamente affrancata per il porto lettera interno di 20 cent e per il servizio espresso di 25 cent. Non venne usato lo speciale francobollo per il servizio e per richiamarlo venne scritta a penna la parola “Espresso”. Timbro e fascetta della “Commissione Censura – Presso l'Ufficio Postale N. 51”. Timbro di arrivo in colore rosso (tipico del periodo), Roma 29/8/1917.









5/11/1917. Una mamma scrive da Venezia una cartolina al proprio figlio in “Zona di guerra”. Appreso dal figlio che la posta da Lei scritta non sia stata recapitata, accusa il servizio postale di “Ritardi”.
Poi scrive: “ Ti mando la presente per espresso sperando che sia più facile che ti possa arrivare e che non vada perduta come le altre”.
La mittente avrebbe potuto usufruire di una riduzione tariffaria della metà di quanto previsto per il porto cartolina per interno. Ma con l'aggiunta del servizio accessorio dell'espresso l'agevolazione veniva meno. Inoltre la madre imbucò tale cartolina con la speranza di accelerarne la consegna ma avrebbe dovuto sapere che il servizio espresso non era ammesso per la corrispondenza indirizzata in “Zone di guerra”. L'addetto postale timbrò la cartolina e, anche se di poco, il francobollo per l'espresso. Rischiando la prevista sanzione.
Non ci sono segni/ timbri che ci possano fare pensare ad un suo inoltro come espresso tanto meno ad una sua consegna.










14/3/1918. Cartolina postale inoltrata da Cerea (VR) a militare in Zona di guerra.
La cartolina venne inoltrata aggiungendovi il francobollo speciale per il servizio espresso.
Sebbene la normativa ne vietasse anche la timbratura, l'addetto postale lo obliterò. Probabilmente il verificatore o lo stesso addetto resosi conto dell'errore provvedette a incorniciare con matita blu lo speciale francobollo per indicare la non eseguibilità del servizio richiesto.
Nessun segno di transito o di consegna.












14/2/1917. San Valentino.
Lettera inoltrata da Chiavari per Genova. La lettera è indirizzata ad un soldato e per tanto avrebbe diritto alla tariffa agevolata pari a meta del porto lettera.
Ma essendo affrancata anche per il servizio espresso tale agevolazione avfrebbe dovuto venir meno. Sicuramente la busta viaggiò come espresso (timbro messaggere Pisa – Genova) e come tale fu anche recapita (timbro Genova – recapito espressi)
Inspiegabilmente nessuno si accorse (volutamente?) che la busta non era ammissibile alla riduzione del porto lettera.










6/2/1919. Lettera con intestazione del “Grand Continental Hotel” spedita da Roma per Tripoli.
La missiva risulta inoltrata da Roma Ferrovia per la colonia Italiana. Le tariffe in vigore per tale destinazione erano le stesso di quelle per il territorio metropolitano. La busta è destinata ad un ufficiale (Tenente) e avrebbe ancora potuto usufruire della riduzione alla metà della tariffa prevista (abolita con R.D. n.1114 del 15/7/1920.
Ma essendo inoltrata con l'aggiunta del servizio accessorio dell'espresso perdeva il diritto a tale agevolazione . Pertanto la lettera risulta correttamente affrancata per i 20 cent del primo porto lettera e per i 25 cent del servizio espresso.
Da apprezzare l'uso tardo ( 1919) del francobollo da 20 cent serie floreale di non facile reperimento.






Nel periodo successivo alla Grande Guerra la franchigia militare fu sospesa (reintrodotta limitatamente alle operazioni di guerra nelle colonie e occupazioni dell'egeo con cartoline propagandistiche) ma rimase in essere l'agevolazione di tariffa per la corrispondenza spedita ai militari di truppa e sottufficiali (50 % della posta ordinaria). 

Con Regio Decreto nr.1114 del 15/7/1920 venne soppressa la riduzione della tassa postale agli ufficiali.

Troviamo poi indirettamente confermata la tariffa agevolata per le corrispondenze dirette ai militari di bassa forza nella Rivista delle Comunicazioni fascicolo V maggio 1924.

Paragrafo 196

"Si rammenta che la tariffa speciale di centesimi 25, stabilita per le lettere semplici di un solo porto dirette a militari in servizio attivo ( esclusi Ufficiali e Sottufficiali), non è estesa anche alle lettere da recapitarsi per espresso, le quali quindi dovranno essere sempre francate con la tariffa ordinaria"



Come vedremo nonostante i richiami al rispetto delle norme spesso venivano inviate corrispondenze in tariffa con agevolazione per militari in espresso senza che, quasi mai, venisse rilevata l'infrazione.











4/7/1938. Lettera inviata da Roma-Prati a Brigadiere di stanza Montebelluno (TV).

La lettera venne accettata sebbene presentasse l'irregolarità di una tariffa agevolata militari, inoltrata con il servizio accessorio dell'espresso.

La missiva giunse a destino avendo una lavorazione come espresso come testimoniato dai vari timbri di transito e quasi certamente venne consegnata al militare come espresso. Probabilmente Montebelluna non era una cittadina fornita di servizio telegrafico pertanto in mancanza di timbro specifico di consegna possiamo dedurlo dal numero a matita apposto sul fronte nella parte superiore.

Non comune l'uso di un francobollo commemorativo su posta inviata a militare 
















16/9/1935. Lettera inviata da Terni a Santa Maria Capua Vetere. 
La missiva è spedita ad un soldato del Genio Automobilisti, ovverosia un militare di truppa a cui sarebbe spettata la riduzione della tassa postale. Ma, piccolo particolare, la lettera venne inoltrata con l'aggiunta del servizio accessorio dell'espresso. 
In partenza nessun funzionario postale segnalò la non correttezza dell'affrancatura. 
Dai timbri presenti al retro possiamo dedurre che durante il tragitto la busta fu “lavorata” come espresso. 
Al suo arrivo, venne, però, tassata per il doppio del mancata ossia 50 cent (25 per la parte mancante alla corretta tariffa lettere primo porto interno e 25 di tassa). 
Una pignoleria da parte del funzionario postale di Santa Maria Capua Vetere? No semplicemente l'applicazione di una disposizione. 
Uno dei pochi casi di tassazioni di questo tipo di infrazione.















1/8/1938. Lettera spedita da Andorra stazione a militare impiegato presso ufficio amministrativo del regio aeroporto di Vicenza.
La missiva nonostante sia stata inviata con il servizio accessorio espresso è stata affrancata per la metà del porto lettera per interno in quanto inviata a militare. Non venne rilevata nè in partenza nè in arrivo l'irregolarità. Invece, essendo l'Aeroporto posizionato oltre il limite di consegna gratuita degli espressi, la busta venne tassata per l'importo di 90 cent per consegna fuori cinta con l'apposizione del timbro di ricevuta della riscossione.  



All'inizio della Seconda Guerra Mondiale le norme sulla posta militare furono praticamente le stesse della Grande Guerra.


Con l'entrata in guerra dell'Italia si provvide a fornire ai militari, dislocati nei vari

campi di battaglia, delle cartoline in franchigia per le loro necessità epistolari. Erano distribuite in un numero fisso a settimana e spesso non erano sufficienti a colmare le esigenze di comunicazione dei militari.






15/2/1941. Cartolina in franchigia in uso come solo supporto in quanto spedita da militare appartenente al 60° Battaglione CC.NN. D'Assalto “Camicie Nere”, per l'estero. L'inoltro in franchigia era ovviamente valido solo per l'interno



Nell'agosto del 1941 fu introdotto anche uno speciale biglietto postale in franchigia





















14/4/1943. Biglietto postale per le Forze Armate in franchigia spedito da militare in servizio a Mentone. Inoltrato via posta civile. Timbro di censura della Marina Militare di Mentone.



Il Foglio d'Ordini nr. 147 del 7 dicembre 1940 precisa quali sono i servizi disimpegnati dagli Uffici di Posta Militare.



Per norma delle direzioni e degli uffici si comunica che i servizi disimpegnati dagli Uffici di Posta Militare sono i seguenti:


  • Corrispondenze normali ed aeree (lettere e cartoline); servizi accessori ammessi:

    • Raccomandate (escluse quelle con assegno e A/R

    • Assicurate d'ufficio (escluse quindi quelle private)

    • Espressi in partenza dalla PM (esclusi quindi quelli diretti a PM)

  • stampe spedite da Editori (sono escluse quelle per l'Africa orientale e l'Egeo)

  • emissione e pagamento vaglia ordinari e di servizio


Omissis(...)


Con l'occasione si rammenta che le corrispondenze dirette ai militari mobilitati appartenenti a reparti non stanziali non debbono recare in chiaro la località di destinazione ma l'indicazione “Posta Militare” seguita dal numero dell'ufficio ed eventualmente anche da 1 o 2 lettere dell'alfabeto.


Le speciali cartoline per le Forze Armate, che ciascun militare mobilitato o considerato come tale, settimanalmente riceve dal proprio comando hanno corso e sono recapitate in esenzione di tassa purché rechino il bollo di impostazione di un Ufficio di Posta Militare o di concentramento di P.M. oppure il bollo rotondo o lineare del reparto od ente militare e quello di un ufficio di posta civile


Le cartoline semplici o illustrate, spedite dai militari mobilitati ed impostate in uffici di P.M., possono essere affrancate con cent. 15 anche quando contengano comunicazioni di carattere epistolare: quelle non francate o francate insufficientemente debbono essere tassate a carico dei destinatari per il solo importo della francatura mancante esclusa cioè ogni sopratassa.


Si rammenta infine che a norma dell'art. 52 del regolamento, parte prima, le corrispondenze non od insufficientemente affrancate, spedite dai militari mobilitati e bollati da uffici di P.M., vanno sottoposte a tassa speciale, esclusa quindi ogni sopratassa.”



















20/11/1943.Cartolina in franchigia della serie “Medaglie d'oro” spedita in franchigia di porto via posta civile con apposizione del timbro ovale del Ospedale Militare Territoriale di Pavia. Dal timbro meccanico di Pavia manca l'era fascista probabilmente scalpellato via dopo la caduta di Mussolini. Non comune l'uso di cartoline in franchigia in periodo di RSI.




Dal Luglio 1942 le cartoline e i biglietti in franchigia potevano viaggiare via posta aerea e/o in espresso senza perdere lo status di franchigia (Foglio d’Ordini n°80 del 04 luglio 1942 – XX da Rassegna delle Poste e delle Telecomunicazioni, Fascicolo 16 – nota 372 ).


Si avverte che gli speciali biglietti e cartoline in esenzione per le forze armate possono aver corso per via aerea o per espresso col solo pagamento delle relative sopratasse. Tale agevolazione non si estende agli invii del genere spediti in raccomandazione, i quali vanno sottoposti al pagamento di tutte le tasse, comprese quelle di francatura ordinaria”








24/12/1942. Cartolina in franchigia spedita da Tripoli a Nicosia, Sicilia, da Geometra appartenente al Genio Militare (timbro tondo della sezione staccata di Zuara), rientrante tra il personale assimilato a militari. La franchigia venne inoltrata tramite posta civile (Tripoli – Corrispondenze e pacchi) con aggiunta del servizio espresso. Usato un francobollo di posta ordinaria delle colonie venne aggiunta, in emergenza, una etichetta mod. 24 rossa usata per gli invii all'estero. Timbri di transito e di distribuzione.















22/5/1943. Cartolina in franchigia spedita da militare, Capitano, della seconda squadriglia motosiluranti a Forlì. Inoltrata con aggiunta del servizio espresso, il francobollo speciale per il servizio accessorio venne annullato con il timbro dell'Ufficio Periferico Censura. Presente il timbro ovale del reparto. Bello ed inusuale su questo tipo di cartoline l'erinnofilo dedicato alla campagna antitubercolare. Timbro di arrivo a Forlì del 2-6- 1943












19/5/1943. Cartolina in franchigia da Castrovillari (CS) a Gardone Riviera (BS). Spedisce un militare appartenente alla sezione “Panettieri”, PM 114. Il Sergente spedì la cartolina con aggiunta dell'espresso tramite posta civile. Sulla cartolina avrebbe dovuto apporre il timbro del reparto di appartenenza ma l'irregolarità non venne sanzionata come nel più classico caso di tolleranza. Arrivata a destinazione il 22-5-1943




Le cartoline postali, nei valori da 15 e 30 cent, furono largamente utilizzate dai militari, sin dai primi mesi di guerra.

Nonostante il loro apprezzamento e l'introduzione di una “tariffa speciale” agevolata per il loro inoltro da parte dei militari se ne riscontra una scarsa presenza in tale tariffa.

Essa fu introdotta già dal 14 dicembre del 1939 e richiamata il 18 luglio 1940 subito dopo l'entrata in guerra e ribadita con il seguente Foglio ordini


Foglio ordini nr. 147 del 7 dicembre 1940 (vedi link)


Le cartoline semplici o illustrate, spedite dai militari mobilitati ed impostate in uffici di P.M. possono essere affrancate con cent. 15 anche quando contengono comunicazioni di carattere epistolare".






4/8/1943. Cartolina spedita da PM 207 a Bologna. Il mittente usò una cartolina postale Vinceremo da 15 cent corrispondente alla tariffa speciale aggiungendovi il servizio di posta aerea e quello dell'espresso. Timbro di arrivo e distribuzione a Bologna del 17/8/1943. Tariffa, particolarmente, poco comune. Non comune uso dell'espresso sovrastampato P.M. su cartolina postale. 




Una riduzione prevista dal tariffario, ma non riservata solo ai militari, era per il servizio di aereoespresso. In pratica, per l'inoltro di una lettera di primo porto via aerea e con il servizio di espresso, il mittente avrebbe pagato un totale di 2 lire anziché i 2,25 conteggiando il costo dei singoli servizi. Visti i limitati ritrovamenti nella corretta tariffa di 2 lire è da presumere che fosse una tariffa poco conosciuta sia dai militari che dal personale degli uffici di Posta Militare.








1/9/1943. Aereoespresso dalla Posta Militare 218, dislocata in Sardegna, per Valdobbiadene (TV). Utilizzato il previsto francobollo dedicato alla tariffa agevolata di 2 lire, per un porto lettera via aerea e con servizio accessorio dell'espresso.










4/9/1943. Lettera spedita da Posta Militare 148, assegnato al Comando presidio di Lamia, Grecia, per Madonna di Campagna (TO). La busta fa parte di una corrispondenza fortunatamente ritrovata con il contenuto originale. Da quanto scritto nelle precedenti lettere si comprende la necessità, ad un certo punto, di avere una corrispondenza più veloce. Per questo il militare ricorse ad un inoltro via aereoespresso. Particolarmente pregiato l'uso dei valori sovrastampati P.M. in questa tariffa. Al retro timbro di arrivo a Torino del 13/9/1943. Timbro numerale di registrazione dell'espresso sul fronte.



















15/8/1943. Lettera inviata da Posta Militare 121, Creta, a Napoli. La busta fu affrancata per il servizio di aereoespresso nella corretta tariffa di 2 lire. Probabilmente per la difficoltà dei collegamenti aerei la lettera giunse in Italia dopo la dichiarazione dell'armistizio. Infatti la lettera come da annullo presente al retro risulta consegnata il 21/3/1944, “Napoli arrivi e distribuzione”. Sul fronte della busta venne apposto il timbro della censura alleata ACS. Particolarmente pregiato l'uso dei valori sovrastampati P.M. in questa tariffa.


























7/9/1943. Busta autocostruita in emergenza spedita dalla Posta Militare 217, dislocata in Sardegna, per Milano. La missiva venne affrancata per 2 lire pari alla tariffa agevolata dell'aereoespresso. Pur non presentando timbri di transito o di distribuzione la busta sembrerebbe essere stata consegnata vista la presenza del timbro numerico di registrazione degli espressi ( presenta anche una correzione a penna).




Molti militari non erano a conoscenza delle tariffe agevolate e forse talvolta il peso della lettera era superiore al primo porto aereo .






4/9/1943. Lettera Espresso via aerea da PM 29 a Finale Emilia (MO). Probabile secondo porto lettera/aerea sotto affrancata di 25 cent 










9/8/1943. Lettera inviata in espresso via aerea senza applicare la tariffa agevolata di 2 lire ma le tariffe dei singoli servizi Lettera 50 cent, posta aerea 50 cent, espresso 1,25 lire







29/8/1943. Lettera spedita sa PM 22 a Sorgà (VR). Affrancata per lire 2,50 per una probabile lettera doppio porto aerea espresso .














23/6/1943. Lettera spedita tramite PM 22, manoscritta PM 3900 al retro, a Chiaiano (NA). La lettera venne affrancata per un porto lettera e aerea (50 +50 cent) e venne aggiunto il servizio accessorio dell'espresso. Avrebbe potuto fruire della tariffa ridotta dell'aereoespresso risparmiando 25 cent. Non comune affrancatura con i sovrastampati PM.







11/6/1943. Lettera spedita tramite PM 22, manoscritta PM 3900 al retro, a Chiaiano (NA). La lettera venne affrancata per un porto lettera e aerea (50+50 cent) e vennero aggiunti i servizi accessori della raccomandazione e dell'espresso. Avrebbe potuto fruire della tariffa ridotta dell'aereoespresso risparmiando 25 cent. Non comune affrancatura con i sovrastampati PM. 





Gli espressi inviati dai militari a destinazioni estere non sono documenti di facile reperibilità. Essi subivano una particolare censura agli annulli che avrebbero potuto rilevare il posizionamento del reparto.




14/7/1942. Lettera spedita da militare, telegrafista della 2^ compagnia 11° Reggimento Genio, a Montreuil-sur-Mer, piccolo comune nel nord della Francia. Il militare al retro della busta indicò come indirizzo di corrispondenza il reparto di appartenenza. La missiva venne inoltrata via posta civile. Per evitare che il nemico potesse venire a conoscenza dell'ubicazione del reparto la censura provvedette ad oscurare, con inchiostro nero, il solo nome della località di partenza. La lettera venne inoltrata inoltrata in perfetta tariffa estera per un primo porto lettere e con servizio espresso. Al retro timbri di transito, censura e di consegna.









30/11/1942. Lettera spedita da militare a Parigi. Il Caporale indicò come suo indirizzo
il reparto di appartenenza e il numero dell'ufficio di Posta Militare. L'inoltro della busta avvenne mediante un ufficio di Posta Militare. Questa combinazione timbri più indicazione del reparto avrebbe potuto rivelare al nemico il luogo in cui era dislocata l'unità. La censura provvedette ad oscurare con inchiostro nero sia i timbri dell'ufficio di PM che il numero manoscritto dal militare. La busta è correttamente affrancata per la tariffa estera di un porto lettera con aggiunto il servizio espresso.





Per la corrispondenza diretta ai militari essi godevano di una tariffa agevolata pari al 50%di quella ordinaria. Questa agevolazione era concessa solo per invii semplici ossia senza servizi aggiunti, quali espresso raccomandazione o via aerea.
Verso i militari impegnati in zone di guerra non era, inoltre, ammessa la posta in
espresso e l'invio di ricevute di ritorno di raccomandate per ovvi motivi di
distribuzione.

Va specificato che spesso queste norme furono disattese e che ci fu molta tolleranza
per tali contravvenzioni dettata probabilmente dalle condizioni emergenziali che si
vennero a creare.


Con il Foglio d'Ordini nr. 142 del 27 novembre 1941 si tornò a ricordare i limiti per l'applicazione della tariffa ridotta per le corrispondenze diretta ai militari di truppa.


Corrispondenze epistolari dirette a militari di truppa.”


Si avverte che, a norma art 51 regolamento parte prima, la riduzione a metà della tassa delle lettere e delle cartoline con corrispondenza epistolare dirette a soldati, caporali, caporali maggiori dell'Esercito e gradi equivalenti delle altre Forze Armate dello Stato, in servizio effettivo, si applica soltanto a quelle ordinarie e con destinazione fuori del distretto d'impostazione. Le corrispondenze stesse se spedite con espresso o per via aerea (anche se ordinarie) o in raccomandazione o in assicurazione (per le sole lettere, s'intende) perdono il beneficio della riduzione e debbono essere affrancate a tariffa intera.”





24/5/1943. Da Napoli a Taranto. Lettera primo porto in espresso. Agli ufficiali non era concessa la riduzione per la corrispondenza a loro diretta anche se in posta semplice. Ma potevano godere dell'esenzione dalla censura. 








22/6/1943. Cartolina Vinceremo da 15 cent. Spedita a militare in tariffa ridotta. La cartolina venne anche affrancata per il servizio accessorio dell'espresso. La presenza dell'espresso avrebbe fatto si che la tariffa ridotta per militare non fosse più ammessa e quindi la cartolina sarebbe stata da tassare per il solo importo mancante.











11/5/1943. Cartolina 15 cent da Bologna a Sassuolo ( MO). Inviata a militare
( allievo) in tariffa ridotta, ammessa anche per gli allievi, ma tassata in quanto
inviata in espresso. La tariffa ridotta non era ammessa in concomitanza con servizi
aggiunti quale appunto il servizio espresso. Correttamente tassata per 30 cent pari al
doppio del mancante (15+15) per la corretta tariffa cartolina di 30 cent.








28/4/1943 Cartolina 15 cent da Senigallia a Taranto. Spedita a militare presso ospedale militare “Gesuiti”. Non avrebbe dovuto fruire della tariffa ridotta perché affrancata anche per il servizio accessorio dell'espresso.











11/9/1942. Lettera spedita da Cagliari e indirizzata a Capitano in servizio presso Regia Marina, mari sud-est, ma inviata come da normativa al Ministero Marina, Roma. Essendo il destinatario un Ufficiale, non poteva usufruire di riduzione tariffaria prevista solo per i militari di truppa. Ma il mittente affrancò correttamente per il servizio di aereoespresso (usando il previsto francobollo ) e quindi di fatto usufruendo di una riduzione. Inoltre alla lettera fu aggiunto il servizio accessorio della raccomandazione. La busta venne consegnata al Ministero Marina mediante agenzia di recapito (talloncino color magenta) e venne poi inoltrata a destino come si intuisce dalla annotazione a matita blu sul fronte “Pireo”. Rara combinazione tariffaria.





L'avvenuto armistizio, 8 settembre 1943, e la conseguente frattura tra Nord, Repubblica Sociale Italiana, e Sud, Luogotenenza, non portò nell'immediato a cambiamenti nella normativa postale per i militari. Gli scambi epistolari tra i territori divisi e/o interessati dalla linea del fronte vennero interrotti.










22/7/1943. Cartolina Vinceremo 30 cent da S. Fedele Intelvi per Petralia (Sicilia) integrata per il servizio espresso. La cartolina fu inviata ad un Tenente appartenente al Comando Genio dislocato a Petralia senza indicazione di un ufficio di Posta Militare. In quanto Ufficiale il militare non avrebbe fruito della riduzione militari.

Timbro in cartella di resa al mittente “ AL MITTENTE SERVIZIO SOSPESO”. Il 10 Luglio gli Alleati sbarcarono in Sicilia. In pratica da quel momento le comunicazioni dal continente per l'isola vennero interrotte essendo ormai campo di battaglia.








23/8/1943.Cartolina Vinceremo inoltrata da Catanzaro via posta civile ad un militare dislocato a Foggia. La cartolina venne spedita nella corretta tariffa per interno di cartolina con l'aggiunta del servizio accessorio dell'espresso in quanto l'aggiunta di servizi faceva venir meno il diritto alla riduzione tariffaria per i militari.

Alla data di inoltro la Calabria era ormai isolata per l'approssimarsi dell'avanzata alleata. Alla cartolina venne apposto il timbro “Al mittente – servizio sospeso”. Non ci sono timbri o scritte che ci possano far pensare ad una consegna della cartolina. 












4/10/1943. Cartolina 30 cent Vinceremo da Abbazia per Posta Militare 47 (Grecia). Spedita in corretta tariffa 1,55 lire pari a 30 cent cartolina e 1.25 lire per il servizio accessorio espresso. Apposti i timbri “IMPOSSIBILE REPCAPITO” e “AL MITTENTE”. La cartolina venne rispedita alla scrivente che nel testo lamentava i ritardi nella distribuzione della posta. La stessa nel tentativo di scrivere al marito probabilmente non sapeva, ormai ad un mese dal 8 settembre, del blocco subito dalla posta da e verso i militari dislocati nei vari fronti in cui erano dislocati e del loro internamento da parte dei tedeschi.

Il servizio espresso per i militari dislocati in zone di guerra erano vietati ma sembra che nessuno rilevò l'infrazione forse per la grave situazione del momento.








Di certo la posta inviata e ricevuta dai militari italiani subì un crollo vertiginoso. Al nord, con l'occupazione tedesca, i reparti furono nella quasi totalità sciolti e i militari internati in Germania. Le truppe rimaste nei territori liberati al Sud subirono le restrizioni postali dovute alle difficoltà create dall'avanzare del fronte e dalla mancanza di risorse per il trasporto.









21/12/1943. Lettera spedita da Ploaghe (Sassari) ad un Sottotenente presso l'Ufficio di Posta Militare Nr126. Tale ufficio risulta in uso dal 9/9/1943 al XIII Corpo d'Armata costituito in Sardegna.

L'Isola dopo l'armistizio si liberò velocemente delle poche unità Tedesche presenti e rimase quasi isolata dal resto d'Italia fino ai primi del 1944. Il servizio postale interno all'Isola, pur tra le difficoltà di trasporto e di reperimento di valori, in pratica non subì interruzioni. La lettera è correttamente affrancata per la tariffa interna di primo porto con aggiunto il servizio espresso. Essendo il militare un Ufficiale, a prescindere dal servizio espresso, non aveva diritto alla riduzione militari.






Richiamando una particolare disposizione per il recapito degli espressi inufficentemente affrancati ricordiamo quanto si trova sulla  Rassegna delle Poste e delle Telecomunicazioni, 1941,  Fascicolo 9 - nota 362


Riduzione di tassa per lettere e cartoline con corrispondenza epistolare diretta a militari di truppa in servizio effettivo.


Rammentasi che, a norma dell’art. 51 del regolamento, parte prima, la riduzione di tassa per le lettere e le cartoline con corrispondenza epistolare diretta a militari di truppa in servizio effettivo, è limitata per quelle spedite in via ordinaria e dirette fuori distretto postale d’ufficio di impostazione. Però tali corrispondenze ordinarie, se spedite con espresso, perdono il beneficio della riduzione e debbono essere affrancate a tariffa intera: se tali espressi sono affrancati insufficientemente debbono aver corso ed essere recapitati per espresso, ma tassati per il doppio della francatura ordinaria mancante, ai sensi dell’art.261 del citato regolamento.
(Foglio d’Ordini n°103 del 28 agosto 1941 – XIX)


Art. 51 del regolamento di esecuzione del Codice Postale e delle Telecomunicazioni


I benefici concessi con l'art. 54 del Codice postale sono limitati alle corrispondenze ordinarie dirette fuori del distretto di impostazione. Essi sono applicabili anche agli allievi in Istituti di istruzione militare, che provengano già dall'esercito con grado non superiore a quelli indicati nell'articolo citato, ed ai detenuti in stabilimenti militari di pena, finchè rimangano ascritti alle Forze Armate con grado ugualmente non superiore a quelli suddetti.


Art. 261 del regolamento di esecuzione del Codice Postale e delle Telecomunicazioni


Sono ammessi al recapito per espresso le corrispondenze ordinarie, raccomandate ed assicurate e i pacchi postali ordinari e assicurati, anche se le une e gli altri siano gravati di assegno. La richiesta del recapito per espresso è fatta mediante l'indicazione « Espresso » apposta sul recto degli oggetti o per i pacchi anche sul bollettino.

A tergo delle corrispondenze per le quali sia richiesto il recapito per espresso il mittente deve scrivere il suo nome, cognome e indirizzo.

Le corrispondenze ordinarie di francatura facoltativa per le quali sia chiesto il recapito per espresso e che rechino almeno i francobolli o le impronte di macchine affrancatrici di valore corrispondente al diritto relativo, sono recapitate per espresso e tassate per la eventuale deficienza della francatura

ordinaria ai sensi delPart. 41, secondo comma, del Codice postale. Se il valore dei francobolli non raggiunga l'importo del diritto di espresso, le corrispondenze sono recapitate coi mezzi ordinari.

La disposizione del comma precedente non si applica alle corrispondenze di francatura obbligatoria.





3/10/1944. Lettera inoltrata da Tempio Pausania ad un militare Ufficiale impegnato presso un reparto di stanza a Nuoro. La busta venne spedita appena dopo il cambio tariffario del 1 ottobre 1944. Venne affrancata correttamente per il nuovo importo di lettera primo porto per interno ( 1 lira) e per il servizio accessorio espresso che nel nuovo tariffario era tassato per il nuovo importo di 2,5 lire. La busta risulta così in difetto per 1,25 e anche sommando i valori applicati non si raggiunge l'importo previsto per l'espresso e quindi per la sua esecuzione. Contro quanto previsto dal regolamento ( la lettera sarebbe stata da inviare come lettera semplice) l'addetto postale la segnalò da tassare per il doppio del mancante (T 2,5). Al suo arrivo a Nuoro l'addetto che lavorò la missiva si limitò ad eseguire quanto segnalato e applicò segnatasse per l'importo di 2,5 lire.

Un bel pasticcio, forse giustificato dal fatto che la busta fosse indirizzata ad un Ufficiale della città.



Dalla metà di aprile 1944 nella RSI venne introdotta la franchigia sia per le lettere che per le cartoline inviate e/o ricevute dai militari di ogni ordine e grado.

Per questo periodo si potrà trovare un miglior riscontro al seguente link


https://espressirsi.wordpress.com/2017/06/10/espressi-su-corrispondenze-tra-i-militari-mobilitati-e-le-loro-famiglie/



Invece i militari di truppa e sottufficiali appartenenti all'esercito luogotenenziale mantenevano la riduzione della metà per la tassa postale per la posta a loro spedita.


Per i militari impegnati in zone di guerra previa apposizione di specifiche diciture/timbri godevano di esenzione per l'inoltro di cartoline e lettere.

Ma per entrambi i militari dei 2 fronti l'inoltro di posta con l'aggiunta di servizi aggiuntivi quali raccomandata e più specificatamente per noi in espresso prevedeva l'integrale pagamento del porto lettera/ cartolina sia per quelle inviate che quelle ricevute. Ad oggi purtroppo non mi è ancora riuscito di reperire invii da o per militari in espresso. 




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